Porta di San Pietro a Vigesimo – il campanile di Castelfranco di Sotto

Storia

La Porta di San Pietro a Vigesimo è l’unica integralmente sopravvissuta di Castelfranco medievale perché, rimasta di proprietà pubblica, fin dalla metà del 1300 ha avuto anche la funzione di torre campanaria. Il cantiere di restauro ha fornito l’occasione per leggerne la stratigrafia muraria e ricostruire la sua evoluzione che esemplifica la radicale trasformazione del castello medievale in una terra aperta d’età moderna.

La porta in origine, cioè alla metà del 1200, aveva un lato aperto verso l’interno del castello e la sommità coronata da un apparato a sporgere in legno.

Alla metà del 1300, la sua struttura era già stata modificata con la parziale tamponatura e la realizzazione di una prima cella campanaria, in corrispondenza dell’attuale secondo piano, dotata di una doppia finestra rivolta verso l’interno del castello. È alla sua doppia funzione militare e religiosa che si riferisce la lamentela avanzata al vescovo di Lucca dal priore del vicino convento di S. Maria Maddalena per non poter suonare le campane a causa della presenza di soldati fiorentini.

Entro la fine del 1500 venne completato il tamponamento del primo piano e la costruzione di una seconda cella campanaria sulla verticale della precedente e la fusione di una nuova campana nel 1591 dedicata all’Annunziata.

Infine, intorno alla metà del 1800, fu modificato e allargato il fornice della porta con nuove arcate, la volta in laterizio e forse la fasciatura dei fianchi con lastre in pietra serena, nel quadro della generale tendenza del periodo a facilitare gli accessi stradali ai vecchi castelli.

Video