L’amministrazione comunale di Castelfranco di Sotto celebra il duecentesimo anniversario della nascita di Antonio Puccinelli con una serie di iniziative, tra le quali la mostra all’aria aperta nei chiassi del centro storico con una scelta di riproduzioni di opere pittoriche che si distribuiscono lungo tutto il suo percorso artistico.
Antonio nasce a Castelfranco di Sotto il 19 marzo 1822 dal sarto Giuseppe e da Maria Anna Bartolini. Viene sostenuto all’Accademia di Belle Arti di Firenze, prima da una sottoscrizione di castelfranchesi e poi, fino al 1847 da un sussidio del Governo Granducale. Testimonianza della sua relazione con l’ambiente di Volterra, è il Ritratto di un giovane Inghirami. Nel 1849, vince un Posto di Studio a Roma dove rimarrà fino al 1852 realizzando tra gli altri la Strage degli innocenti, Gli Ebrei in cattività e la Passeggiata al muro torto.
Nel 1850 inizia il Martirio di San Severo per la Collegiata di Castelfranco di Sotto. Dopo un breve periodo veneziano, torna a Firenze nel 1853 e, grazie alla relazione con l’inglese Francis Joseph Sloane, inizia a dipingere su commissione grandi tele di soggetto storico e due anni dopo è professore di disegno all’Accademia fiorentina. Dal 1861, quando è nominato professore di pittura all’Accademia di Belle Arti di Bologna, divide le sue attività tra questa città, Firenze e Pistoia, dove l’anno successivo, dopo una lunga convivenza, sposa Francesca Guasconi e quattro anni dopo, Adelaide Badioli, alternando l’insegnamento con le committenze di tele a soggetto storico.
Nel 1866, per i suoi meriti artistici, è nominato commendatore dell’ordine della Guadalupa dall’Imperatore Massimiliano del Messico, forse per una Venere. Negli anni ’70 realizza i ritratti di personaggi della società pistoiese, mentre partecipa all’esposizione di Vienna con Machiavelli che medita nel suo studio e il ritratto del Re d’Italia a cavallo e all’esposizione della Società delle Belle Arti di Firenze del 1888. Tra le sue ultime opere è da menzionare il Ritratto dell’architetto Pietro Tincolini del 1893.
Muore poco dopo il pensionamento dall’Accademia bolognese il 22 luglio 1897.
Cura: Andrea Vanni Desideri
Coordinamento editoriale: Serena Andreini, Annalisa Becherini
Progetto di allestimento, composizione grafica e mostra virtuale: Andrea Lippi (www.digitalismi.it)
Prestatore di documentazione fotografica: Associazione Nuovo Archivio dei Macchiaioli, Roma
Stampa e allestimento: Arteincisa srl, Empoli (FI)
Un ringraziamento particolare a Antonio Durbé, presidente dell’Associazione Nuovo Archivio dei Macchiaioli. La mostra è stata realizzata con il determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e della Regione Toscana.
RITRATTO DI GIOVANE
Olio su tela cm. 38,4 x 29,4
Collezione Inghirami, Volterra
L’opera, che ritrae un giovane esponente della famiglia Inghirami, è da assegnare al periodo delle frequentazioni volterrane del Puccinelli, tra il 1846 e il 1847, e realizzato in concomitanza con alcune commissioni per opere a carattere devozionale per la chiesa di S. Andrea a Volterra.
CURIO NUTI PATRIOTA DELL’ANNO 1848
Olio su tela, cm. 50 x 44
Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti (Firenze)
Il pittore, forse pistoiese, è qui ritratto proprio nell’anno della battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio, quando riportò una grave ferita le cui conseguenze ne determinarono la morte poco più di vent’anni dopo, all’età di 49 anni.
COSIMO PATER PATRIAE RICEVE I LETTERATI E GLI ARTISTI DEL SUO TEMPO
Olio su tela cm. 390 x 270
Villa Medicea di Careggi, Firenze
Il dipinto, di cui si ha notizia dal 1867, è uno dei risultati delle commissioni che Francis Joseph Sloane rivolse all’artista per l’arredo della villa medicea di Careggi, allora di sua proprietà. In sintonia con questa destinazione, i soggetti, chiaramente privi di ogni carattere filologico, erano assai liberamente ispirati ad episodi della Firenze rinascimentale ambientati nella stessa villa.
L’OSPEDALE DEL CEPPO A PISTOIA
Olio su tela cm. 80 x 54
Collezione privata, Varese
Su questo splendido, malinconico soggetto del chiostro dell’ospedale, databile al 1865, il Puccinelli insiste con almeno tre versioni. In questa insistenza e nell’atmosfera immota determinata da un sole declinante che proietta le ombre del bucato sul pavimento del loggiato, si può forse leggere un riflesso dell’infelice periodo che precedette immediatamente la morte della prima moglie, Francesca Guasconi, avvenuta nel dicembre di questo stesso anno.
GLI EBREI PORTATI IN CATTIVITÀ IN BABILONIA, 1851
Olio su tela cm. 133 x 67,5
Galleria dell’Accademia, Firenze
Il Puccinelli, come documentato dalla corrispondenza con il presidente dell’Accademia di Belle Arti, scelse questa tela come prova da presentare al saggio di studio per il posto di studio a Roma per l’anno 1851. La scelta del soggetto, in evidente sintonia con il Nabucco verdiano, partecipa ancora del clima politico successivo al ’48.
SCIOGLIMENTO DELLE CAMPANE (FESTA DI RESURREZIONE)
Olio su tela cm. 73 x 42
Collezione privata, Firenze
La tela si colloca nell’ultimo periodo di attività di Puccinelli ed è stata assegnata al 1875. Sia il soggetto, i contadini che sospendono il lavoro dei campi per genuflettersi e levarsi il cappello in atto di riverenza per la Resurrezione, che la tecnica hanno fatto considerare l’opera come anticipatrice delle poco più tardi esperienze di Silvestro Lega.
PASSEGGIATA DEL MURO TORTO, 1852
Olio su tela cm. 56 x 44
Collezione privata, Viareggio (Lucca)
Si tratta dell’opera più innovativa, realizzata dal Puccinelli nel 1852, in conclusione del periodo trascorso a Roma, in quanto giudicata anticipatrice della ‘macchia’.
L’ACCADEMIA PLATONICA A CAREGGI, 1854
Olio su tela cm. 360 x 254
Villa Medicea di Careggi (Firenze)
Si tratta di un altro dipinto realizzato per Francis Joseph Sloane, all’epoca proprietario della villa medicea di Careggi, che ritrae una delle ricorrenti celebrazioni che Lorenzo il Magnifico era solito dedicare proprio nella villa in questione alla memoria di Platone nel giorno della sua morte, e in particolare quella del 7 novembre 1484.
SANT’ANNA INSEGNA A LEGGERE A MARIA BAMBINA, 1844
cm. 70 x 95
Collezione Privata
È il più antico dipinto conosciuto del Puccinelli, realizzato nel 1844 su commissione di Domenico Guerrazzi, dell’Opera dei SS: Pietro e Paolo di Castelfranco, tra i primi, insieme a Cesare Matteoli, Ferdinando Franciosini e Agostino Agostini, a sostenere la formazione del giovane artista.
SCENA BIBLICA
Pastello e carboncino su carta cm. 25,5 x 32
Collezione privata, San Miniato (PI)
L’episodio di vita popolare, raffigurato a pastello dal vero dal Puccinelli durante il periodo romano, è stato posto da alcuni alla base del più ampio lavoro dedicato a Gli Ebrei portati in cattività in Babilonia datato al 1851.
MARIA BANDINELLI
Olio su Tela cm. 34 x 43
Pinacoteca Foresiana, Portoferraio (Livorno)
Il dipinto che, secondo il Durbè, è da collocare tra il 1846 e il 1847, ritrae la moglie del medico Alessandro Foresi, che fu collezionista di solidi interessi artistici nonché partecipe alla fondazione del Museo del Bargello.
IL PITTORE EMILIO DONNINI
Olio su tela cm. 43,2 x 34,9
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze
Emerso nel corpus di opere del Puccinelli dopo essere stato considerato un autoritratto del Donnini, è da collocare in data molto vicina al ritratto del Nuti, nel corso del 1848.
SALVINO SALVINI SCULTORE, 1849
Olio su tela, cm. 40 x 48
Accademia Nazionale San Luca, Roma
L’amico e compagno di studi che lo accompagnò in quasi tutte le diverse permanenze formative e professionali dall’Accademia fiorentina fino a Bologna, è qui ritratto dal Puccinelli in una delle sue più intense opere in cui sembra trasparire la profondità del rapporto amicale.
VOLONTARIO TOSCANO, 1849
Olio su tela cm. 24 x 31
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze
Il periodo del Puccinelli attento e partecipe, almeno emotivamente, del clima del 1848-1849, è straordinariamente rappresentato da questo ritratto di un giovane partecipante alle guerre rivoluzionarie la cui freschezza si esprime anche nel contrasto tra la attenta e minuziosa resa della fisionomia e le meno definite macchie del mantello e della mano inguantata.
LA NOBILDONNA MORROCCHI
Olio su tela cm. 86 x 104
Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze
È considerato il più tardo tra i ritratti che colgono la nobildonna in tre differenti età, eseguiti dal Puccinelli tra il 1855 e il 1860, quando l’artista, rientrato a Firenze da Venezia, era professore di disegno all’Accademia di Belle Arti.
SIGNORA CON MERLETTO
Olio su tela cm. 30 x 41
GASPERO BONCI
Olio su tela cm. 55 x 64
Museo Statale di Arte Medievale e Moderna, Arezzo
Il carattere originale e estroso del restauratore aretino, cognato di Vittorio Fossombroni, traspare bene da questo intenso e vivido ritratto del Puccinelli.
MARIANNA GANUCCI CANCELLIERI
Olio su tela cm. 149 x 208
Palazzo Ganucci Cancellieri, Pistoia
Durante il periodo pistoiese, il Puccinelli strinse una serie di amicizie tra le quali quella con Luigi Ganucci Cancellieri della cui frequentazione restano alcuni studi preparatori per questo ritratto a tutta persona della moglie Marianna Amorotti realizzato entro il 1867.
NERINA BADIOLI
Olio su tela cm. 42,5 x 56
Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
La giovane cognata è qui ritratta dal Puccinelli in atteggiamento spigliato, nell’anno successivo al matrimonio con la seconda moglie, Adelaide, nel 1866, in uno dei suoi più felici e immediati ritratti.
L’ARCHITETTO PIETRO TINCOLINI, 1891
Olio su tela cm. 64 x 78
Galleria d’ Arte Moderna di Palazzo Pitti, Firenze
Quello del Tincolini, che condivise con Antonio Puccinelli e Salvino Salvini la docenza presso l’Accademia di Bologna, è l’ultimo dei ritratti del Castelfranco, datato al 1891.
POLITICA IN SAGRESTIA
Olio su tela cm. 91 x 53
Collezione privata, Roma
Questo dipinto, forse da collocare intorno al 1870 e nel quale è evidente un realismo di sapore nordico, è stato realizzato nel periodo pistoiese, all’epoca in cui l’artista frequentava Giovanni Ruffino, Luigi Ganucci Cancellieri e lo stesso canonico Romagnani che vi sarebbe raffigurato.
UN EPISODIO DELLA STRAGE DEGLI INNOCENTI, 1852
Olio su tela cm. 114,5 x 199
Galleria dell’Accademia, Firenze
Come il precedente Gli Ebrei portati in cattività in Babilonia, anche questo dipinto fu realizzato come saggio, questa volta per il 1852.
VISITA ALLA NUTRICE
Olio su tela cm. 29,5 x 39,5
Collezione privata, Firenze
Per quanto la data di questo dipinto resti sconosciuta, vi si respira uno dei periodi più felici dell’autore, quello pistoiese della seconda metà degli anni ’60, contraddistinto da originalità e vivacità espressiva, avvicinabili alla Passeggiata al muro torto o a La conversazione..
USCITA DALLA MESSA
Olio su tela cm. 29,5 x 39,5
Collezione privata, Firenze
Si tratta di una delle opere più fresche e originali dell’ultimo periodo del Puccinelli, per questo avvicinabile allo Scioglimento delle campane e databile intorno al 1882.
VILLA PETROCCHI
Olio su tela cm. 50 x 35
Museo Civico, Faenza
Il poetico dipinto, più propriamente identificato come Spedaletto dal Cecchi venne eseguito dal Puccinelli dopo il 1870 sulla montagna pistoiese, presso Cireglio, dove il linguista Policarpo Petrocchi possedeva una villa.
LA CONVERSAZIONE
Olio su tela cm. 49 x 33
Collezione privata, Crema
Si tratta di un’altra opera del più felice periodo pistoiese del Puccinelli, alla fine degli anni ’60.
GIOVAN MARIA DAMIANI
Olio su tela cm. 49 x 33
Collezione privata, Crema
Il valoroso combattente piacentino, prima nelle campagne del ’48, poi fra i Mille a Marsala e Milazzo e infine nelle Guide Garibaldine, è qui vividamente ritratto dal Puccinelli nel 1872, al vertice della sua carriera militare.